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In due live (troverai i link per riguardarle a fine articolo) fatte con alcuni dei nostri autori sulla community Facebook “Youcaniani e aspiranti autori di Youcanprint“ è emerso il tema del world building e della creazione del lore per i romanzi, soprattutto fantasy.
Sono temi che meritano sicuramente un approfondimento perché fanno la differenza nella scrittura di tutti quei romanzi che sono ambientati in un mondo diverso dal nostro o comunque privo di riferimenti nella realtà in cui viviamo.
Anche in un romanzo ambientato sul pianeta Terra ai giorni nostri è utilissimo, anzi, molto importante applicare queste tecniche.
Ma di cosa si tratta?
Il world building è letteralmente la costruzione fisica del mondo in cui avverrà la tua storia e in cui i tuoi personaggi vivranno.
Non si tratta solo della semplice ambientazione, o della descrizione di flora e fauna. È qualcosa di esterno e sottinteso alla trama del romanzo, ma che le permette di funzionare. È la rete che connette tutti i nodi della storia.
Un mondo è composto dalla natura, dalle città, dalla gente che ci abita, dalle culture, dalle leggi che si sono date le popolazioni che vivono in questo mondo.
Si tratta di un fantasy o di fantascienza? Allora magari ci saranno razze diverse come elfi, nani, alieni, ognuna con una propria biologia.
Ecco che, quindi, il world building diventa un lavoro necessario per far si che la trama del romanzo poggi su fondamenta concrete e coerenti.
Con tanta immaginazione mi verrebbe da dire, molta più di quella che userai per scrivere il libro in sé.
Ma non è una risposta completa.
In realtà prenderai in prestito molte cose dalla realtà che ti circonda, adattandole, trasformandole e rendendole uniche.
Ci sono diversi approcci per fare questo. Io preferisco procedere per livelli partendo da un livello di creazione più specifico fino ad arrivare alla costruzione di tutto il resto, focalizzandosi su ciò che è funzionale alla trama del tuo libro.
Quale aspetto particolare ti interessa sviluppare per il tuo mondo immaginario?
Tolkien inizio a sviluppare una lingua elfica, quella che diventerà poi il Quenya, intorno al 1910. La creazione di un intero gruppo di lingue fu il suo punto di partenza per la nascita del suo legendarium e dell’intero pianeta Arda, in cui si trova la Terra di Mezzo in cui accadono gli eventi de “Il signore degli anelli”.
Il vantaggio di questo metodo è che avere un punto di partenza preciso e svilupparlo bene, ti renderà più facile individuare gli step successivi. Un po’ come quando devi costruire un puzzle e parti dall’angolo, invece che dal centro o da un pezzo casuale.
Una volta definito il tuo punto di partenza arriva il momento di ampliare il tuo punto di vista e di iniziare a definire tutti gli elementi che comporranno il tuo mondo immaginario.
La maggiore difficoltà sarà nel renderli coerenti e credibili.
Il miglior modo per fare questo è farsi delle domande più o meno specifiche e costruire il tuo mondo a partire dalle risposte.
Inizia con domande del tipo:
E così via in un crescendo di domande che può diventare travolgente perché ognuna porterà ad altre domande ancora.
Devi quindi evitare di farti sopraffare dalla vastità degli argomenti da affrontare e puoi farlo solo scegliendo di approfondire gli elementi che saranno funzionali alla trama del tuo libro.
Per esempio se tutta la storia si svolge all’interno di una città, evita di crearne altre in modo approfondito. Non avrai bisogno di una geografia articolata, al massimo di un semplice piano urbanistico!
Abbiamo creato il mondo in cui ruotano gli eventi, ne abbiamo definito gli aspetti fondamentali, ora occorre circoscrivere l’ambientazione attorno agli eventi che accadranno nel mondo che hai creato e, in particolare alla tua storia.
La tua storia ha luogo fra le strade di una città? Bene allora concentrati sulla morfologia urbana. C’è di mezzo un lungo viaggio? Dovrai definire la geografia dei luoghi visitati.
La tua storia si dipana nell’arco di qualche ora, di pochi giorni, di mesi o anni ecc? Devi quindi stabilire le caratteristiche del ciclo giorno/notte, dei cicli stagionali e del sistema climatico perché se siamo su un pianeta diverso dalla terra, questo potrà avere un sistema planetario differente con tutto ciò che ne consegue.
Anche in questo caso non è necessario andare oltre ciò che ti serve per la tua storia.
La cosa importante è dare delle basi solide all’ambiente con cui interagiranno i tuoi personaggi.
A questo punto entra in gioco anche il concetto di lore.
Il lore (pronuncia lôr) è la creazione di tutto il sistema di usi e costumi all’interno del mondo che hai costruito.
Parliamo quindi di mitologia, storia, tradizioni, leggi, organizzazione sociale, commercio ecc.
Lo sviluppo del lore avviene parallelamente a quello del world building e da esso dipende. Come accade anche per la nostra realtà, le tradizioni si sviluppano e si basano sulle caratteristiche fisiche del pianeta in cui viviamo.
Pensa soltanto alle religioni antiche in cui si venerava il sole come divinità. Come sarebbero cambiate se il nostro pianeta orbitasse attorno ad un sistema stellare multiplo? Avremmo avuto due, tre o più soli, quindi divinità diverse.
Dal verso opposto, i nostri usi e costumi possono modificare le caratteristiche dell’ambiente che ci circonda.
Un grande esempio sono le grandi opere idrauliche che hanno modificato la morfologia di interi territori come il Canale di Panama o il Canale di Suez.
Diventa quindi importante sviluppare un solido sistema di usi e costumi per la società in cui vivono i personaggi del tuo romanzo, le leggi che si devono rispettare, i lavori e il commercio.
Immagino che tutto questo immenso lavoro possa essere visto come non necessario.
Tanto è un fantasy!
Non c’è nulla di più antipatico di un romanzo fantasy in cui la società è prevalentemente contadina, ma ci sono interi eserciti che sfoggiano armature scintillanti, armi costruite con materiali preziosissimi da quel singolo fabbro che lavora convenientemente nel castello alle dipendenze del re.
Spesso si scomoda il concetto di sospensione dell’incredulità. Tanto è un romanzo fantasy o fantascientifico, il lettore si berrà qualunque cavolata che ci sia scritta.
Avere un contesto coerente per ogni elemento della storia, invece, è l’unico modo per creare una grande storia. In caso contrario avrai una trama che inizierà a manifestare buchi enormi già dopo le prime pagine.
A quel punto non c’è sospensione dell’incredulità che tenga. Una trama che non regge, continuerà a non reggere. Se il tuo protagonista compie azioni inspiegabili, comprometterà la sua credibilità per tutto il resto della storia.
Abbiamo visto come questo lavoro sia praticamente obbligatorio in romanzi ambientati in mondi diversi dal nostro.
Non è scontato, però, sottolineare come anche in romanzi che esulano dalla narrazione fantastica, sia importante curare l’ambientazione. Lo è forse anche di più perché non dovrai creare nulla di nuovo quindi non ti potrà essere perdonato alcun errore dai tuoi lettori.
Se scrivi un romanzo ambientato a Roma, non potrai ovviamente inventare nuove vie o nuove località, ma dovrai studiare bene la città, la sua vita, i suoi cicli, i suoi movimenti, i luoghi di interesse e tutto ciò che serve per dare credibilità alla tua storia.
I tuoi protagonisti dovranno essere ben integrati nell’ambientazione reale, quindi avranno problematiche comuni in cui i lettori potranno riconoscersi.
In questo caso più che un lavoro di world building in senso stretto, diventa importante un solido lavoro di ricerca che ti permetta di caratterizzare in ogni minimo dettaglio l’ambientazione.
Come abbiamo visto nel caso di Tolkien, ci sono molti romanzieri che preferiscono costruire prima il loro mondo, e poi su di esso creare le loro storie. Altri invece partono prima dalla trama e poi ci modellano attorno il mondo in cui si svolge.
In entrambi i casi il world building è un lavoro imprescindibile che fa la differenza tra un romanzo di successo e un romanzo mediocre.
Per ultimo voglio lasciarti il link alle due live di cui ti parlavo all’inizio di questo articolo.
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Utile ed interessante, grazie! Non ho mai concepito narrazioni ‘fantasy’, però se penso alle favole che ho scritto, beh, ho cercato di creare l’ambientazione che favorisse lo sviluppo della storia. E’ bello prendere consapevolezza di ciò che si fa.
Buon lavoro!
Grazie mille Giovanna, è proprio così. Costruire una ambientazione solida e coerente fa sviluppare la storia quasi da sé. In bocca al lupo per la tua avventura editoriale!
Grazie!!!!!
PS: le live non sono pubbliche. Io lascerei una riga o due su come fare per avere accesso.
Ciao Andrea, le live in questione le puoi trovare sulla nostra Community, basta iscriversi per poterle visualizzare.