Scrivere

Vuoi scrivere un libro? No, non farlo

8 minuti di lettura 7 Commenti

Ho letto che il 90% della popolazione sogna di scrivere un libro. 

Ho condotto un breve sondaggio prima di iniziare a scrivere questo pezzo e ho scoperto che la stima non è sbagliata. Molti sognano di scrivere un libro, di vedere il proprio nome stampato in copertina e questo ha molto a che fare con l’edonismo. Un libro con il proprio nome sulla cover, soprattutto di questi tempi in cui pare che vinca chi ostenta di più, è un trofeo molto ambito. E allora perché non tutti scrivono e pubblicano un libro?

Indagine indipendente condotta dall’autore | 
Screenshot dell’autore

Il motivo è semplicemente uno: non è facile. Se lo fosse, lo farebbero tutti, appunto.

Scrivere un libro è un impegno

Considero scrivere un libro come una relazione impegnativa e a lungo termine. Racconti brevi, saggi, lunghe didascalie su Instagram: qualunque cosa ti piaccia è divertente; ma sono come avventure estive.

Una volta finite si dimenticano in fretta.

Per un libro, la situazione è diversa: gli devi stare vicino quando fa schifo, quando non vuole andare dove vuoi, quando è testardo e le sue pagine bianche ti fissano negli occhi sfidandoti a dire tu la prima parola, qualsiasi parola, ma sai che qualunque cosa dirai è quella sbagliata.

Poi, certo, devi anche goderti i giorni in cui si trova aperto tra le tue braccia e il sole è proprio lì a scaldarti il volto e non vuoi essere da nessun’altra parte se non lì. Il libro condiziona la tua vita, i tuoi programmi e ogni giorno è pianificato su di esso: il posto in cui mangi, quanto dormi, le persone che incontri. Siete voi e il libro nella vostra piccola bolla di spazio-tempo in questa specie di mistica danza cosmica.

Questo mi porta alla domanda che la maggior parte delle persone non si pone, o raramente lo fa, prima di iniziare questa speciale relazione e di decidere di scrivere un libro: sei pronto per un impegno così gravoso e a lungo termine? Sai quanto tempo ci vuole per scrivere un libro? Si conta il tempo in anni.

Lo so, lo so, ci sono diversi corsi, workshop, persone che diranno che puoi scrivere, pubblicare e commercializzare un libro in 30 giorni. E certo è veramente possibile mettere insieme un libro in 30 giorni e lasciarlo al mondo, il mio radar-capta-schifezze inizia a emettere segnali acustici forti e chiari. Libri prodotti in un tempo record (30-40 giorni?) che lasceranno la mente dei lettori nello stesso numero di giorni, se non di meno.

Puoi pubblicare una prima bozza di un libro in 30 giorni. Anche meno. Ma c’è di più nello scrivere un libro che scriverne le parole. Scrivere è il lavoro del pensare, fare ricerche, sognare ad occhi aperti, fare esercizio, rinchiudersi in una stanza e urlare, fa tutto parte del processo e richiede tempo. Tanto tempo.

No, quello che le persone vogliono scrivere, quello che desiderano veramente, in fondo è scrivere un libro originale, indimenticabile. .

Per farlo, devi investire tempo. E molto. Quindi chiediti: hai il tempo necessario da investire in questa relazione con il tuo libro non ancora nato?

È tutta questione di tempo

Analizziamolo.

Nel 2017 ero uno scrittore molto più giovane di quanto non lo sia ora. Pensavo di sapere tutto. Sono stato avvicinato da un signore più anziano che voleva trasformare in libro la sua biografia. Aveva registrato su un diario la maggior parte della sua vita, ma l’italiano non era il massimo e non c’era continuità nella narrazione, in pratica non era una storia, solo una semplice registrazione di ciò che aveva fatto. 

Mi ha chiesto di scrivere il libro. Con la fiducia della dolce giovinezza che scorre(va) nelle mie vene, gli ho detto che avrei finito il libro entro 6 mesi. Ho calcolato una media di 1000/2000 parole al giorno attraverso più progetti, l’obiettivo di questo libro era di 90.000 parole. Nella mia testa, ho fatto questi calcoli: 90 giorni per scrivere la prima bozza e altri 90 per modificarla. Tutta la strategia aveva un senso, 6 mesi e storia chiusa. 

C’erano anche i soldi per finire questo lavoro, che sono sempre un grande incentivo.

Ma non è andata come avevo previsto; mii ci sono voluti quasi 9 mesi per finire la prima bozza. 

Sebbene avessi calcolato con precisione le tempistiche e le parole da scrivere ogni giorno, non avevo messo in conto il tempo necessario per la ricerca: ho trascorso ore e ore con interviste all’autore e la sua famiglia per cercare di capire la loro voce, il tono e trasportarlo su carta nel modo giusto.

Le parole sono una cosa, ma l’analisi dei dati che riceviamo e il processo di ricucitura della trama come una storia che abbia un senso e possa essere seguita con facilità da un lettore sono un’altra cosa: scrivere è molto più che mettere delle parole su carta.

Alla fine, mi ci sono voluti quasi 9 mesi per preparare la prima bozza e un altro anno – ANNO – per preparare la bozza finale. Quando l’autore ha ricevuto la sua prima copia di prova mi ha chiamato, era sinceramente entusiasta di vedere il frutto di tutto questo duro lavoro finalmente stampato. 

Tutta questa esperienza ha lasciato in me un profondo rispetto per tutti coloro che sono riusciti a pubblicare un libro. Per raggiungere questo traguardo ci vuole tempo, ci vuole fatica. E solo il giorno in cui il libro è stato pubblicato ho potuto dimenticare e andare oltre questa relazione forzata durata oltre un anno. È stata una rottura consensuale e sono felice che anche quel libro oggi faccia parte della mia vita. Mi ha insegnato molto.

Non sto dicendo che avrai la stessa esperienza mentre scriverai il tuo libro. La storia dietro il tuo libro sarà diversa. Ma come per tutte le storie, farai fatica, ed è una battaglia in salita. Sei pronto per questo?Lo sei davvero?

Un po’ di pazzia serve

Sei ancora qui e stai leggendo questo articolo? Tutti i miei avvertimenti e il dirti quanto sia difficile l’intera esperienza non ti hanno ancora spaventato? Va bene. Allora sei la persona giusta con cui parlare.

Sì. Hai quel genere di pazzia che mi piace.

La scrittura di un libro è come una nuova relazione in cui devi ricominciare da zero per capire come funziona l’altra persona, come lavori in una tale equazione e come funziona il “noi”? C’è della chimica? Ti stai divertendo? 

All’inizio è tutto fantastico. “Sì, mi sono sposato” o ” Sì, scriverò un libro” ma alla fine non si tratta di iniziare, si tratta di mantenere quello spazio. Mio padre dice sempre: “Iniziare qualsiasi cosa è facile. Mantenerla è la sfida”. È uno dei motivi per cui le persone vengono a chiedere il mio aiuto per scrivere un libro. Chissà quanti libri iniziati e lasciati incompiuti ci sono!

Una volta che un libro viene abbandonato, non c’è più scampo per lui. Si trova nel tuo cassetto o in un documento Google online o in un altro server simile: nella tomba, in pratica.

I piccoli progressi che hai fatto vengono dimenticati, fatta eccezione per i sensi di colpa che il tuo cervello fa emergere di tanto in tanto. I motivi per abbandonare la scrittura sono più comuni di quanto pensi:

  • Non ho il tempo per scrivere un libro né l’abilità;
  • Ci sono troppe cose nella mia vita in questo momento: inizierò quando avrò il tempo o la testa per farlo;
  • Mi manca la disciplina per scrivere.

Costruisci la tua resistenza nella scrittura

Ecco un piccolo segreto: il momento giusto non arriverà mai. Con il passare dei giorni i nostri cervelli si intaseranno solo di più cose: tutto è in lizza per la nostra attenzione. L’attenzione è diventata la valuta più cara del mondo.

Ora o mai più.

Ma se superi questa illusione della mancanza di tempo, non correre a scrivere un libro. Non ancora. Non adesso. Quello che devi fare invece è scrivere pezzi più piccoli. Divertiti con la tua scrittura. Inizia con racconti se vuoi scrivere un romanzo di finzione. Inizia con una newsletter o inizia a bloggare se vuoi lavorare sulla tua saggistica.

Ho portato avanti per più di 2 anni una newsletter settimanale, ho cercato di condividere con i miei lettori argomenti, libri e contenuti più disparati il cui unico fil rouge era la capacità di portare il lettore a delle rapide e profonde riflessioni…è stata una bellissima esperienza.

La newsletter non è l’immensità di un libro, è vero, l’ho portata avanti negli anni, ho inviato oltre 100 newsletter e attraverso di essa ho accumulato molta continuità e resistenza nella scrittura, ho costruito una disciplina che prima non avevo.

Se sei uno scrittore di narrativa, impara a tessere una storia attraverso la narrativa breve, prova a sperimentare con la flash fiction, racconti e persino blog. Fallisci. Lascia che le tue storie non funzionino, ma fai in modo di finirle sempre. Impara da loro. Comprendi la forma delle storie così bene che anche i tuoi sogni possano seguire un approccio strutturato. E poi raggiungerai un punto nel tempo in cui guarderai indietro le miglia di parole dietro di te, alcune brutte, alcune bellissime e ti schioccherai le dita e penserai, va bene, allora scriviamo un libro.

È allora che inizi.

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