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Vedere pubblicare un libro frutto del tuo impegno e di indiscutibile talento, è un traguardo importante che sa regalare incredibili emozioni e soddisfazioni a prescindere da quello che sarà l’effettivo riscontro in termini di vendita.
Prima di pensare a come pubblicizzare il tuo lavoro, dovrai occuparti della stesura. Un primo aspetto di cui occuparti che certamente ti consentirà di sviluppare meglio il tutto riguarda la creazione dei personaggi. Ecco per te una piccola guida attraverso 10 domande che dovresti farti per plasmare al meglio i tuoi personaggi.
Se stai pensando di scrivere un libro di avventura piuttosto che di narrativa oltre a doverti occupare di una prima stesura del soggetto da sviluppare successivamente, devi anche pensare alla creazione dei personaggi.
Potrebbe apparire come una questione secondaria ma in realtà è fondamentale affinché la narrazione possa essere fluida, appassionante e creare quelle aspettative necessarie nei lettori. I personaggi devono essere plasmati in funzione di quella che sarà l’evoluzione della storia e di sfaccettature che dovranno far riferimento al loro carattere, magari a un passato misterioso con tante ombre oppure a un legame con altri personaggi che risultano indispensabili per proporre una storia godibile e appassionante.
Possiamo dire che la creazione di un personaggio è il culmine di un percorso di crescita che lo stesso personaggio deve affrontare all’interno della tua storia affinché se ne possa definire la conoscenza e il modo di operare. A sottolineare quanto sia fondamentale questa parte creativa, molti scrittori e autori di successo non sono ancora riusciti a capire se sia opportuno prima effettuare la stesura del soggetto oppure creare i personaggi che di fatto influenzeranno la narrazione. A prescindere dall’approccio che vuoi seguire, l’aspetto fondamentale è che ogni personaggio debba essere trasversale con pregi e soprattutto difetti altrimenti la storia rischia di essere noiosa e per certi versi convenzionale.
Molti scrittori di scarsa esperienza tendono a creare un personaggio occupandosi soltanto del carattere e di altre questioni che hanno a che fare con lo svolgimento della storia. In realtà, la prima domanda che devi porti per poter plasmare personaggi funzionali e adatti al contesto, è riguardante il loro aspetto fisico.
Devi cercare di immaginarlo dal punto di vista estetico pensando ai lineamenti del suo viso, l’altezza, il colore dei capelli, la tipologia di abbigliamento utilizzato e quali sono le sue attività quotidiane. Tra l’altro, cerca di valutare anche altri aspetti che hanno a che fare con il suo essere come possibili menomazioni fisiche, il modo con cui cammina e si muove, eventuali tic nervosi e non solo.
Dietro a tutto questo ci deve essere uno studio approfondito magari rivolgendoti ad un amico psicologo che potrebbe darti dritte niente male su come alcune caratteristiche fisiche siano in grado di creare nel lettore delle aspettative, definendo il suo carattere senza che questo venga effettivamente trattato durante il racconto.
Dopo averne definito le sembianze fisiche devi occuparti di altre questioni e soprattutto chiederti come si chiama il personaggio e da dove viene.
In generale, tutto questo viene definito con il termine background e fa riferimento anche a una contestualizzazione temporale. Ad esempio, potrebbe apparire ovvio che se stai raccontando una vicenda avvenuta durante l’epoca dello sviluppo industriale nell’Inghilterra dell’Ottocento, il personaggio potrebbe essere un lavoratore delle miniere di carbone oppure un operaio di un’azienda tessile. Magari il personaggio è nato nei bassifondi di una città industrializzata come Liverpool, essere un dirigente che ha potuto permettersi di studiare presso le più importanti università del mondo come Oxford e magari vivere nei migliori quartieri di Londra.
Definire il contesto e la storia del personaggio completa quel discorso che ha iniziato con la definizione del suo aspetto fisico. Il nome va ugualmente contestualizzato perché se, ad esempio, si parla di una storia ambientata nell’antica Roma, allora potrebbe ovvio avere un nome del tipo Claudio, Agrippa, Nerone e così via. Cerca di non essere mai banale ma senza proporre inesattezze storiche a meno che non si tratti di un libro di fantascienza e dunque quasi tutto illecito.
Ti è mai capitato di leggere un libro del Commissario Montalbano e di enfatizzare in maniera del tutto involontaria una battuta del commissario con la classica voce cadenzata di Luca Zingaretti negli episodi proposti in tv?
Questo è del tutto normale perché quando uno scrittore oppure un autore di film e sceneggiati, sviluppa una storia e definisce i suoi personaggi deve chiedersi oltre all’aspetto fisico anche quale siano il suo tono di voce e il linguaggio del suo corpo. Ad esempio, potresti scegliere un personaggio caratterizzato da una voce squillante piuttosto che roca e tenebrosa. Puoi dargli un accento dialettale magari facendo riferimento alle varie zone d’Italia come Napoli, Roma, la Sicilia, la Puglia e senza dimenticare Venezia, Torino oppure Milano, Firenze e Bologna.
Ognuno di questi territori non solo ha un proprio linguaggio caratteristico ma anche una cadenza nel parlare che permette di creare determinate aspettative nel lettore. Naturalmente non hai la possibilità di far ascoltare la voce del protagonista come invece avviene con gli episodi del Commissario Montalbano, ma puoi ugualmente definirla e presentarla con aggettivi e con frasi ad effetto.
Un ulteriore interrogativo che dovresti porti nella definizione del personaggio riguarda eventuali paure e fobie. Ci sono tanti protagonisti di film e libri che sono diventati famosi in ragione di fobie e problematiche dal punto di vista mentale. Ad esempio, potresti definire un personaggio che non ama gli spazi chiusi il che accresce il pathos in determinate scene oppure presentare al tuo lettore un protagonista che non ama avere un contatto con gli animali domestici come cani e gatti. Naturalmente queste particolarità del suo modo di essere le dovrai sfruttare per rendere più appassionanti alcuni capitoli e passaggi dell’intero lavoro che stai per pubblicare.
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Se vuoi effettivamente fare un buon lavoro durante la fase di creazione dei tuoi personaggi devi chiederti quali siano le passioni di ogni protagonista. Come accade nella vita di tutti i giorni, anche i tuoi personaggi avranno degli hobby oppure cose a cui tengono particolarmente come la squadra del cuore, la partita di calcetto infrasettimanale, una vera e propria idolatria verso un personaggio del mondo dello spettacolo e molto altro. L’importante è creare una correlazione tra le smussature del suo carattere ed eventuali passioni per cui se, ad esempio, hai creato un personaggio che non ama stare in mezzo alla gente è chiaro che non potrà mai andare allo stadio e vedere le partite della propria squadra.
Per proporre sul mercato un libro di successo devi non solo creare una storia intrigante ma anche fare in modo che tutti i personaggi contribuiscono a rendere lo spettacolo, che in questo caso è una buona lettura, ancora più godibile.
Una volta definito il nome, il luogo di provenienza, il carattere, le passioni ma anche eventuali fobie, devi domandarti se ogni singolo personaggio è funzionale alla storia che hai sviluppato e soprattutto se sia interessante o banale. Se uno dei protagonisti non incide sulle vicende e soprattutto non crea alcuna forma di interesse, probabilmente ne dovrai rivedere alcuni aspetti del suo carattere e magari cercare di ridefinire il tutto.
Creare un libro è indubbiamente un lavoro importante che richiede fantasia, competenza lessicale ma anche capacità di organizzare al meglio tutto lo svolgimento. Quando hai creato un personaggio devi anche cercare di capire quale sia il suo reale ruolo nella storia che stai raccontando. Come qualsiasi persona della realtà, anche i tuoi protagonisti possono essere incoerenti ma l’importante è che abbiano un ruolo definito nella storia e magari celino un segreto. In pratica, alla fine del libro il racconto non deve dare la sensazione di un qualcosa di incompiuto e indefinito.
Il consiglio che vogliamo darti nella creazione dei tuoi personaggi è soprattutto quello di definire una sorta di lista nella quale riporti tutti i personaggi che ha in mente di inserire nella vicenda, dividendoli rispetto alla loro importanza. Per importanza facciamo riferimento alla centralità rispetto alla vicenda raccontata. In parole povere, devi definire per ogni protagonista se esso sia primario oppure secondario. Questo significa che devi dedicare maggiore o minore tempo nel presentarlo al lettore.
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Anche se stai scrivendo un libro di fantasia oppure di fantascienza, tutti i personaggi dovrebbero sempre e comunque essere credibili. Questo significa che possono avere un minimo riscontro nella realtà o comunque nell’immaginario comune. Per capire se sia credibile o meno, leggi le pagine in cui esso è presente e valuta tu stesso se le sue azioni, il modo di essere e gli atteggiamenti tenuti siano consoni alla storia. Ci sono passaggi che non ti convincono oppure realmente ci sono vicende che appaiono non credibili? Rivedi il tutto e cerca di creare un personaggio adatto allo scopo.
Molto spesso alcuni personaggi per avere un ruolo rafforzato soprattutto nell’immaginario del lettore, vengono dotati di un nome e soprattutto di un soprannome. Ci sono milioni di libri di narrativa ma anche di fantascienza, gialli e quant’altro in cui i protagonisti hanno un nome che colpisce nell’immaginario aumentandone il fascino. Chiediti se anche il tuo personaggio ha bisogno di un soprannome.
Al termine di queste dieci domande che devi porti per una perfetta creazione dei personaggi, avrai certamente migliorato alcuni aspetti della storia riportata nel tuo libro e potrai disporre di un lavoro ancora di maggiore qualità che potrebbe effettivamente soddisfare i tantissimi lettori. Dedica tutto il tempo necessario alla definizione dei personaggi seguendo lo schema che ti abbiamo indicato e vedrai che farai un buon lavoro.
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