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La letteratura, per definizione, è quel grande contenitore che rappresenta l’insieme delle varie opere che sono state scritte nell’ambito di una Nazione o di una popolazione e che ne caratterizza storia, trasformazione, pensiero e cultura.
In una delle sue suddivisioni rientra la prosa che, a sua volta, ha ulteriori ramificazioni tra cui la narrativa; all’interno di essa, nella sfera dei romanzi, è contenuto il genere avventura di cui andremo a parlare all’interno di questo articolo.
Vediamo quindi quali sono le caratteristiche principali che devono essere presenti all’interno di un romanzo, perché questo possa rientrare nel genere avventura e qual è la sua struttura portante.
Anche se la sua nascita viene stabilita intorno al XVIII secolo, molte delle più famose opere precedenti possono tranquillamente rientrare nel novero dei romanzi di avventura.
Basti pensare, ad esempio, all’Odissea di Omero (dove Ulisse deve superare numerose peripezie prima di concludere il suo viaggio) oppure al Don Chisciotte della Mancia, dove invece un nobile di basso rango, Alonso Quijano, diventa cavaliere errante con il nome di Don Chisciotte e porta nelle sue peripezie il fido scudiero Sancio Panza.
È nel ‘700 che, con “Robinson Crusoe” e “I viaggi di Gulliver“, nasce il genere avventuriero come lo conosciamo oggi, ma è nel secolo successivo, fino alla prima decade del ‘900, che questo ha il suo massimo fulgore: avventure storiche, fantastiche ed epiche entrano prepotentemente nella letteratura.
Un romanzo di avventura ha una macro struttura abbastanza definita che possiamo sintetizzare in:
Andiamole ad analizzare (per una maggiore comprensione si prenderà ad esempio il romanzo di Jules Verne “Il giro del mondo in 80 giorni” le cui correlazioni sono inserite tra parentesi quadre [] e in corsivo).
La fase iniziale è quella in cui si trova il protagonista principale del racconto [Phileas Foggs, gentiluomo inglese, si reca ogni giorno al Reform Club di Londra] prima che avvenga un determinato “evento scatenante” [la scommessa di 20.000 £] che lo costringe a svolgere un’azione [il giro del mondo in 80 giorni] normalmente in compagnia di uno o più personaggi; questi possono partire con lui oppure possono anche comparire nel corso della narrazione.
Lo svolgimento dell’azione è il nucleo centrale di tutto il racconto e fa rientrare lo stesso nel genere “avventura”.
Essa è caratterizzata normalmente da un viaggio (reale o immaginario che sia) in cui il personaggio principale deve superare molteplici prove, difficoltà e imprevisti [la caccia dell’ispettore Fix di Scotland Yard], sfidando il pericolo [il salvataggio di Aouda dalla morte sulla pira], affrontando situazioni in cui il rischio è sempre molto alto e le sfide sempre presenti [Passepartout che viene rapito dagli indiani Sioux] e superandole anche con stratagemmi o cambiamenti di piano [comprare un elefante per sopperire alla ferrovia non completata oppure l’uso della slitta per riguadagnare tempo dopo aver salvato Passaparout].
Molte volte, insieme al viaggio vero e proprio, si assiste ad una sorta di “viaggio interiore” del protagonista che alla fine del racconto si ritrova quasi sempre diverso rispetto a quello che aveva cominciato la storia.
Nella conclusione di un romanzo di avventura convergono tutte le eventuali storie parallele che si sono sviluppate all’interno del racconto e i protagonisti pongono termine al loro viaggio [Fogg arriva in Irlanda e si imbarca per Liverpool, da cui prende un treno fino a Londra], si ha la consapevolezza di quanto fatto [Foggs crede di aver perso la scommessa] e vi sono le eventuali azioni conclusive.
Nel finale compare l’effetto sorpresa [la scoperta di Passepartout relativa allo sbaglio del fuso orario] che consente comunque al protagonista di terminare la sua impresa [Fogg arriva in tempo nella sede del circolo]; il romanzo poi si conclude normalmente con notizie e/o azioni che risolvono delle situazioni che erano rimaste in sospeso durante la narrazione causando il lieto fine [Fogg e Adua si sposano].
Nell’ambito della strutturazione di un romanzo di avventura vigono comunque le regole comuni a tutti gli scritti, ovvero che l’ordine dei fatti possa anche non essere temporalmente continuo, grazie all’azione che viene fatta con l’uso di analessi, flashback e di prolessi.
Per poter scrivere un romanzo che rientri nel genere avventura è necessario che lo stesso abbia alcune caratteristiche specifiche.
In primo luogo il personaggio è considerato alla stregua di un eroe in quanto deve continuamente lottare in modo da poter sconfiggere le avversità a lui destinate.
Egli, però, deve compiere queste gesta nel modo più naturale possibile in quanto è un eroe umano e il lettore si deve impersonificare in lui facendo, in qualche modo, il tifo.
La seconda caratteristica (che è anche quella fondamentale per cui si fa rientrare il romanzo in questo genere) è che è presente obbligatoriamente un viaggio che, a sua volta, deve sottostare a una serie di parametri, la cui variazione consente di orientare la trama del racconto.
Questi parametri sono:
vediamo di analizzarle.
Il viaggio normalmente si svolge per la maggior parte del racconto in posti lontani dalla sede sia del protagonista che, possibilmente, anche del lettore in modo da poter affascinare lo stesso con la descrizione dei luoghi; questi inoltre di norma sono esotici o pieni di insidie (città orientali, foreste con fiumi e cascate ecc.) in modo che il lettore possa immedesimarsi totalmente nell’eroe protagonista e nel suo compito.
L’aura di mistero è quella che avvolge tutta quanta la storia; essa si collega sia ai luoghi che alla realizzazione dell’impresa.
Per quanto riguarda i primi, nel caso in cui la storia si effettui in luoghi lontani o immaginari, il mistero è dato espressamente dalla natura degli stessi in quanto non conosciuti integralmente dal lettore e quindi vi è la possibilità di poter inserire svariati elementi enigmatici e caratteristici.
Se invece i luoghi sono conosciuti al lettore (ad esempio una tipica città occidentale) il mistero si inserisce creando delle atmosfere particolari che possano caricare il racconto di un pathos, anche in modo indiretto (un temporale o una giornata buia, l’azione si svolge durante la notte ecc.).
Per quanto riguarda invece la realizzazione dell’impresa, il mistero è insito nello svolgimento della storia stessa in quanto l’eroe non sa mai che cosa gli può capitare o quali possano essere gli sviluppi della sua avventura.
La ragione per cui il protagonista si mette in azione deve essere sempre un oggetto che non sia perfettamente comprensibile da parte del lettore oppure uno scopo ben determinato.
Questo aspetto è molto importante in quanto definisce lo spessore “culturale” del romanzo e il lettore deve essere subito in grado di capire quali possono essere le difficoltà da parte del protagonista, l’importanza che l’oggetto/scopo ha per il protagonista e le eventuali conseguenze se l’avventura non dovesse andare bene.
Le modalità con cui l’avventura viene effettuata sono l’asse portante di tutto il romanzo di avventura e devono essere sempre al di fuori dell’ordinario ovvero straordinarie.
Il protagonista, insieme ai suoi compagni di avventura, deve infatti vivere circostanze che non rientrano nelle sue consuetudini e neanche di quelle dei lettori in quanto esse sono completamente al di fuori della comune e normale esperienza.
Anche l’utilizzo dei vari mezzi di trasporto ha un suo peso importante; l’eroe avventuriero infatti per raggiungere l’oggetto misterioso o per perseguire il suo scopo ne deve cambiare molti, durante il loro uso succede sempre qualcosa (salto di coincidenze, perdita del viaggio con necessità di mezzi alternativi magari rotti e scalcagnati, fermate impreviste, guasti, furti ecc.); l’atto del far succedere un evento durante l’uso dei mezzi di trasporto è valido anche da un punto di vista naturalistico in quanto sono frequenti frane e smottamenti, piogge torrenziali, alluvioni, mari in tempesta e così via.
Una terza caratteristica del romanzo di avventura è quella relativa al ritmo che deve essere impresso al racconto; questo deve essere sempre molto alto, incalzante, a tratti quasi travolgente.
Le azioni e gli avvenimenti si devono susseguire una dietro l’altra in modo da poter coinvolgere il lettore, obbligandolo alla lettura perché non sa mai che cosa potrebbe capitare.
Tutto questo, però, deve essere semplice e lineare in quanto un linguaggio troppo forbito, oltre a non rispecchiare l’andamento del racconto, annoierebbe il lettore che dopo un poco potrebbe anche lasciare a metà il racconto.
Un’ultima caratteristica è quella relativa al tempo; esso deve sempre essere indicato in modo chiaro affinché il lettore possa meglio immedesimarsi nella storia e deve essere ribadito mediante precisi riferimenti che sono all’interno del testo.
Lo stile e il carattere dei personaggi influiscono molto nello svolgimento della storia ed è proprio per questo che la loro descrizione deve essere molto curata; tendenzialmente tutti però rientrano nella fascia di persone comuni, tranne il protagonista che deve avere una caratteristica, un qualcosa di speciale che lo possa far diventare una sorta di “eroe”.
Vi sono poi i personaggi secondari, la cui descrizione (diretta o indiretta) deve consentire al lettore di capire se quel tizio è una persona loffia o degna di fiducia, se rientra nella categoria dei “buoni” o in quella dei “cattivi” ma soprattutto deve riuscire a far creare una sua immagine in base alla descrizione data, facendolo immaginare come se fosse tridimensionale.
La descrizione del protagonista principale è comunque quella che determina anche lo sviluppo “psicologico” del romanzo in quanto oltre alle caratteristiche fisiche (che devono essere sempre prestanti e con molta agilità), vi sono quelle interiori; egli infatti è determinato nello scopo della sua avventura, ma contestualmente ha sempre qualche tipo di paura, fragilità o debolezze che in qualche caso sono di intralcio al viaggio stesso o possono creare un pericolo per se stesso e per i suoi compagni.
Oltre al protagonista principale vi sono quelli di contorno che molte volte sono, per la storia, più importanti dello stesso personaggio principale in quanto con le loro parole o azioni possono influenzarne il corso in modo determinante.
L’eroe infatti ha normalmente accanto a sé almeno un compagno di viaggio che, magari, possono diventare ancora di più nel corso dell’avventura; queste persone aiutano l’eroe nello svolgimento della sua missione, anche se talvolta possono proprio loro a essere di intralcio in quanto si mettono nei guai che l’eroe deve risolvere per poter continuare il viaggio come ad esempio smarrimenti, situazioni in cui si trovano in pericolo di vita, rapimenti ecc.
Nell’ambito di queste situazioni, sia il protagonista che i suoi aiutanti devono avere sempre un contraltare dato da una o più persone che vuole o contrastare lo scopo del viaggio o il protagonista stesso, oppure, ed è la maggioranza delle volte, vuole impadronirsi dell’oggetto scopo della ricerca.
In quest’ultimo caso non è raro che i nemici del protagonista siano gli stessi che gli facciano scattare la voglia o il desiderio di compiere l’avventura, alimentandone la curiosità, ma mentre gli scopi del nostro eroe sono sempre dettati da buoni propositi (bene comune, ricerca per un museo ecc.) quello dei suoi antagonisti è sempre per interessi personali, potere o affari illeciti.
Uno dei temi che sono contenuti all’interno dei romanzi di avventura è quello della “scoperta“; questa può essere sia di tipo oggettivo che interiore.
Nel corso del viaggio il protagonista infatti non solo scopre cose nuove in ambito culturale e storico (nuove città, nuove teorie, ecc.), ma soprattutto scopre nuove cose di se stesso; il viaggio che il protagonista compie è infatti è sì reale ma anche introspettivo in modo che la persona che arriva a conclusione dell’avventura sia sempre migliore di quella che l’aveva cominciata.
Questa sorta di crescita e maturazione del protagonista molte volte avviene attraverso delle vere e proprie crisi che hanno luogo durante il viaggio, ma si rispecchia nella fase di conclusione dove egli si riconosce per quello che è diventato.
L’altro, il principale, è l’avventura stessa con tutto quello che ne è correlato e che in fondo rispecchia l’andamento della vita stessa; è il superamento delle difficoltà che man mano si pongono davanti ai protagonisti mediante l’ingegno e il coraggio ma soprattutto la perseveranza, essi riusciranno ad avere idee che consentono di superare situazioni che, a una prima occhiata, sembrerebbero senza alcuna via di uscita e che possono essere state causate sia da loro stessi che da altri.
Il romanzo di avventura ha molte varianti che riguardano soprattutto l’ambientazione in cui si svolge l’intera storia; fondamentalmente si divide in genere reale e fantasy.
Nel genere reale il protagonista può essere chiamato a risolvere un crimine (romanzo poliziesco), una situazione internazionale (romanzo di spionaggio) oppure deve trovare un antico oggetto che lo porta a una sorta di viaggio indietro nel tempo (romanzo storico).
In altri casi ha invece a che fare con nuove scoperte nell’ambito della scienza.
Diverso è il discorso riguardo al genere fantasy, in cui l’ambientazione è totalmente immaginaria oppure con basi di realtà (romanzo fantascientifico).
Ecco alcuni tra i più famosi titoli di romanzi di avventura; la maggioranza di essi sono contenuti in quella che viene definita la Biblioteca dei Ragazzi.
I viaggi di Gulliver, Viaggio al centro della Terra, L’isola del tesoro, Ventimila leghe sotto i mari, Il giro del mondo in 80 giorni, Sandokan, Il corsaro nero, Le tigri di Mompracem, Moby Dick, Le avventure di Tom Sawyer, Le miniere di re Salomone, Il libro della Jungla, James Bond, L’ultima Legione, Lo Hobbit, Il Signore degli anelli, Angeli e Demoni, Antica Madre.
Oltre a Omero con la sua Odissea (che però rientra nel genere epico) e il Don Chisciotte di Cervantes, vi sono molti autori famosi di romanzi di avventura come Daniel Defoe, Jules Verne, Robert Louis Stevenson, Emilio Salgari, H. Rider Haggard, Herman Melville, Mark Twain, Rudyard Kipling, J.R.R. Tolkien, Ian Fleming, Valerio Massimo Manfredi, Dan Brown.
Il genere letterario avventuroso è quello che deve utilizzare all’interno di un romanzo molte tecniche narrative; esso infatti deve:
Molti dei romanzi di avventura sono utilizzati come lettura per i ragazzi delle scuole elementari, ma soprattutto delle medie inferiori in quanto, come già detto, lo scorrere della storia è un insegnamento per poter superare le avversità della vita.
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Il viaggio dell’eroe: la struttura di un romanzo
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