Diritti d’autore (royalty): cosa sono, come sono tassati e come dichiararli.



Oggi tratteremo uno degli argomenti più discussi tra gli scrittori: in che modo dichiarare al fisco italiano i profitti generati dalla vendita dei propri libri. Ogni mese tantissimi autori che pubblicano con la nostra piattaforma ci scrivono per chiedere chiarimenti o aiuto su questo aspetto.
Questo articolo nasce proprio con questo scopo: aiutare i self publisher ad affrontare con serenità la questione fiscale, inquadrare correttamente fin dall’inizio la loro carriera di scrittore e poi tornare a concentrarsi sulla scrittura e la promozione.
Faccio però una premessa molto importante: il presente articolo è esemplificativo ed è scritto secondo le leggi fiscali vigenti ad oggi 7 ottobre. Considerando che ognuno ha una situazione fiscale differente e che leggi cambiano molto rapidamente, il mio invito è di leggere l’articolo, ma consultare sempre il vostro commercialista per decidere con lui la strada più consona alla vostra situazione personale e fiscale al fine di dichiarare i profitti generati e incassati dalla vendita dei vostri libri.
Diritti d’autore o Royalty: cosa sono e come vengono calcolati
I diritti d’autore rappresentano la più importante, ma non l’unica in verità, forma di reddito generabile dalla distribuzione e vendita dei propri libri. Con diritti d’autore è identificata la porzione del prezzo di copertina riservata all’autore come profitto per lo sfruttamento di un’opera di ingegno.
I diritti d’autore o royalties sono generalmente calcolati detraendo dal prezzo di copertina tutte le voci di costo o fiscali come: iva, costi di produzione, costi di distribuzione, etc.
Per maggiori informazioni leggi anche Qual è la percentuale di guadagno sui diritti d’autore?
Come dichiarare i Diritti d’Autore o Royalties
Partiamo da una premessa. Trattandosi di reddito da opera di ingegno, non è necessario essere in possesso di una partita iva per poterlo dichiarare. La differenza sostanziale sta nella nazionalità della piattaforma che utilizzi per la distribuzione e vendita dei tuoi libri.
In caso di piattaforma italiana come Youcanprint.it, essa agisce come sostituto di imposta e pertanto garantisce all’autore il pagamento dei diritti d’autore al netto già della trattenuta fiscale, che viene poi versata il mese successivo il pagamento dei diritti d’autore all’autore.
All’inizio di ogni anno fiscale poi, l’autore riceverà la certificazione unica dei compensi ricevuti come royalties da allegare alla propria dichiarazione dei redditi (730 o 740).
Il calcolo della base imponibile su cui applicare la ritenuta di acconto è determinata applicando al compenso percepito una deduzione forfettaria. Tale deduzione, applicata per tenere conto di alcune spese, si applica in misura variabile.
- Deduzione del 40% dei diritti percepiti nel caso in cui il compenso sia percepito da soggetti di età inferiore ai 35 anni;
- Deduzione del 25% dei diritti percepiti nel caso in cui il compenso sia percepito da soggetti di età superiore ai 35 anni.
L’importo dei diritti così dedotto è quello che deve essere poi tassato in via definitiva nella dichiarazione dei redditi, ove sconterà l’IRPEF. È su questo importo, infatti, che deve essere applicata la ritenuta d’acconto del 20%.
Vediamo due esempi pratici per capire meglio.
Diritti d’autore percepiti da soggetto di età inferiore a 35 anni
Mario Rossi ha 31 anni e deve emettere una ricevuta per royalties. Supponiamo che debba percepire un compenso lordo pari a € 1.000. La ritenuta d’acconto del 20% si calcola sul 60% del compenso lordo.
Compenso lordo: € 1.000
Compenso netto: € 600
Ritenuta d’acconto del 20% su € 600: € 120,00
Diritti d’autore percepiti da soggetto di età superiore a 35 anni
Mario Rossi ha 40 anni e deve emettere una ricevuta per royalties. Supponiamo che debba percepire un compenso lordo pari a €. 1.000. La ritenuta d’acconto del 20% si calcola sul 75% del compenso lordo.
Compenso lordo: € 1.000
Compenso netto: € 750
Ritenuta d’acconto del 20% su € 750: € 150,00
È importante ricordare inoltre che la trattenuta fiscale che viene applicata prima del versamento delle royalties potrà essere dichiarata e recuperata con la propria dichiarazione dei redditi. Esistono infatti determinati casi in cui si potrà ottenere il rimborso da parte dello stato della ritenuta fiscale sui redditi da royalties, ma questo ovviamente dipenderà esclusivamente dalla vostra situazione fiscale.
In caso di piattaforma estera, al contrario, essa non opera alcuna trattenuta fiscale e corrisponderà integralmente il reddito da royalties. Sarà compito e dovere dell’autore raccogliere le ricevute dei compensi ricevuti e allegarle alla sua dichiarazione dei redditi nell’anno fiscale successivo e versare le relative tasse su di esse.
In generale quindi il reddito che percepite come diritti d’autore si aggiunge ad altri vostri redditi principali e costituisce la base del vostro imponibile fiscale, ovvero l’ammontare sul quale, in base all’aliquota fiscale in cui siete posizionati, pagherete le tasse.
L’unica differenza sta se la piattaforma con cui pubblicate agisce da sostituto d’imposta oppure no. Nel primo caso, la piattaforma si occuperà di versare le tasse previste sulle vostre royalties trattenendole a monte, nel secondo caso le royalties si cumuleranno al vostro reddito a pagherete le tasse successivamente. Questo è il motivo per cui noi di Youcanprint abbiamo scelto di offrire questo servizio ai nostri autori, rendendo la pubblicazione semplice e serena anche dal punto di vista fiscale.
Per conoscere e attivare la procedura con Youcanprint clicca su come effettuare la richiesta di pagamento dei diritti d’autore.
Royalties da vendita diretta da parte dell’autore
Esiste un altro caso concreto in cui ogni autore può ritrovarsi e riguarda la gestione dei diritti d’autore generati dalla vendita personale diretta dei propri libri. È il caso di vendita diretta presso librerie, presentazioni, amici, sito personale, fiere, social, etc.
La vendita diretta è certamente possibile con l’unica condizione che essa non rappresenti una fonte principale e costante di reddito. Se lo diventa allora in questo caso l’autore sarebbe obbligato ad aprire partita iva.
Il nostro consiglio è comunque di rilasciare delle semplici ricevute fiscali per ogni vendita. In questo modo sarà più facile tenere traccia di ogni vendita generata e poi raccogliere ad ogni anno fiscale le stesse riceute per dichiarre l’ammontare del reddito generato nella dichiarazione dei redditi. L’emissione e la conservazione delle ricevute fiscali saranno estremamente utili anche in caso di controllo fiscale, grazie alle quali sarà possibile dimostrare la provenienza del reddito da diritto d’autore generato tramite la vendita diretta insieme a quello generato tramite la piattaforma di selfpublishing scelta per la pubblicazione.
In definitiva in nostri consigli in materia fiscale sono essenzialmente due:
- il primo è sicuramente di affidarsi ad un commercialista esperto che potrà guidarvi con serenità nel vostro percorso di dichiarazione dei redditi derivanti dalla vostra attività di scrittori o scrittrici;
- il secondo è di scegliere una piattaforma che semplifica la gestione fiscale delle royalties come Youcanprint.it, poiché in questo modo avrete molto più tempo da dedicare alla scrittura e alla promozione dei vostri libri.
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Carissimi, certamente hanno dei diritti anche le persone (famose o meno) di cui scrive l’autore in un suo scritto; per esempio, se scivessi su di un personaggio famoso (storico, deceduto) oppure mi dilungassi su un prodotto commerciale anche solo a compendio della narrativa del testo da me scritto, cioè parte di un saggio o di un racconto; agli eredi di quel personaggio oppure ai proprietari del marchio di quel prodotto dovrei chiedere le liberatorie firmate cioè dovrei chiedere loro il consenso?
Ciao Paolo grazie del tuo commento. La tua domanda riguarda un argomento differente rispetto a quanto ho trattato nell’articolo. In linea di massima posso dirti che se citi un prodotto non devi chiedere una liberatoria (per esempio dire che il tuo personaggio beve una coca-cola), se invece il tuo personaggio ha il nome di una persona famosa o tratta di esso è necessario avere la liberatoria. Nel dubbio chiedi sempre ad un legale di fiducia. Tratterò questo argomento in uno dei miei prossimi post sul quale sto lavorando con il nostro ufficio legale per aiutare gli autori a dirimere questi dubbi. Grazie per aver letto l’articolo.
Buonasera. Esiste un limite minimo sotto il quale si può non dichiarare? Se vendo 10 copie e guadagno 20 € sono da dichiarare?
Ciao Gianmarco, no non esiste una soglia minima, è necessario dichiararli tutti. La tassazione poi dipende dal tuo reddito e da altri fattori personali.
Buongiorno, a me è stato detto che se in un anno risulto percepire meno di 15000 euro (con royalties da 1200 euro netti al mese per 6 mesi) non devo dichiarare nulla.
E’ difficile darti una risposta avendo solo questi dati (hai partita iva? hai altri redditi? età? etc) ma posso indicativamente dirti che con quell’importo sicuramente è necessario dichiarare i redditi da royalties.
Chiaro , essenziale e pratico… considerando che questo articolo trattava di fisco, aggiungerei “tranquillizzante”… insomma un piccolo capolavoro! Grazie di cuore.
Ciao Francesca, grazie di cuore per il tuo feedback. Sono molto felice che tu abbia apprezzato il contenuto. A breve arricchiremo i contenuti con una guida fiscale completa al selfpublishing. Se volessi suggerirmi altri argomenti da trattare nei miei post sarò felice di ascoltarli. A presto!
Godo del clima cordiale di questi messaggi.
Molto utile con una esposizione chiara e esaustiva. Grazie per il supporto. Cordiali saluti Mario Garretto
Grazie Mario per il tuo feedback e di seguire il nostro blog.
Grazie sempre per le preziose informazioni.
Grazie a te Salvatore di seguire il nostro blog e dedicare il tuo tempo alla lettura dei nostri contenuti. Se hai dei suggerimenti su argomenti da trattare saremo felici di ascoltarli. Buon fine settimana!