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Dillo con meno: come affinare le tue abilità scrivendo la stessa cosa con poche parole

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dillo con meno

Una delle cose più importanti che ho imparato durante i miei corsi di scrittura è che se un concetto non riesci a spiegarlo velocemente, allora vuol dire che non hai ancora le idee completamente chiare.

Lasciami spiegare.

L’ho detto e scritto innumerevoli volte, oltre ad essere una cosa risaputa: se non siamo eccitanti e interessanti fin dall’inizio, non veniamo letti.

Sto parlando di essere concisi. Sapere cosa stai cercando di dire e semplicemente dirlo chiaramente e senza troppi fronzoli.

Se ti chiedessi di scrivermi un racconto in 5000 parole, potresti farlo? Forse. 5.000 parole sono tante per un racconto e può richiedere molto sforzo, ma supponiamo tu l’abbia fatto.

Ora, puoi scrivere la stessa storia, dall’inizio alla fine, con gli stessi personaggi e gli stessi punti della trama in 2.000 parole? Che ne dici di 1.000?

Che ne dici di 500 parole? 

Sapere come raccontare la tua storia al lettore in poche parole, è l’esercizio giusto per portarli nella tua avventura, lasciandoli soddisfatti o desiderosi di leggere di più. Sono sicuro che puoi farlo con molte meno parole di quanto pensi.

Sai qual è il punto principale?

Non ci sono regole rigide quando si tratta di scrittura creativa, tuttavia, ai lettori piace avere un “punto” o un “tema”.

Questo non vuol dire che devi avere per forza una “morale della storia”, ma piuttosto tutta la tua storia deve tendere a qualcosa, deve poter dimostrare qualcosa. 

Cosa vuoi dimostrare con la tua storia? Che l’amore vince sempre? Che la vendetta non paga? O al contrario, che la vendetta è l’unica soluzione?

Indipendentemente da cosa vuoi dimostrare o degli argomenti trattati per farlo, come il dolore, l’amore, la vita, la vendetta, l’odio o la sofferenza, stai comunque offrendo al lettore qualcosa a cui aggrapparsi

Gli stai dando l’opportunità di apprendere qualcosa di nuovo o di impatto sul tuo argomento e, si spera, le tue parole rimangono con loro per ore o addirittura giorni dopo aver finito di leggerti.

La tua scrittura potrebbe anche riguardare altri temi, come la gelosia tra amici, gli animali domestici o una serata sotto le stelle con la persona che ami.

L’importante che ci sia emozione, calore, umanità a cui il lettore può connettersi. L’importante che ci sia un “punto” di presa.

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Arrivare al punto (anche nella tua testa)

Se non sai qual è il tuo punto, come puoi aspettarti che lo sappia il lettore?

In “On Writing Well: The Classic Guide to Writing Nonfiction“, William Zinsser scrive 

“Il disordine è la malattia della scrittura americana. Siamo una società che strangola i romanzi in parole inutili, costruzioni circolari, fronzoli pomposi e gerghi senza senso”.

Zinsser, incoraggia gli scrittori a “ridurre ogni frase nelle sue componenti più pulite”. 

Nell’esercizio, “La mia Morte” all’inizio ho lottato con il limite di 500 parole.

Dovevo descrivere non la morte di qualcun altro. Ma la mia. 

Dettagli, orrore, paura.

Ho cercato di spogliare la mia idea dal semplice “essere sul punto di morte” a qualcosa di più profondo e (credo) più interessante: “tentare di restare aggrappato alla vita ascoltando la presenza dei miei figli al capezzale”.

Quella che leggi è la bozza definitiva, presentata a Montanari. Ho seguito il suo corso ed è stato veramente illuminante sotto tanti punti di vista. Ti consiglio anche i suoi libri.

Ma quello che voglio dirti è che mi sono evoluto tanto dalla prima bozza. 

Ho tagliato, ricucito con meno stoffa e ho scritto qualcosa di cui sono molto orgoglioso. Ho capito il punto e ho capito che non avevo bisogno di più di 1.000 parole per esprimerlo.

Quante parole ci vogliono?

Ti incoraggio a provare l’esercizio di “dirlo con meno” prendendo qualcosa che hai già scritto, riscrivendola con la metà delle parole.

Che cosa puoi tagliare? Come puoi raccontare la storia, esprimere il tuo punto di vista, in modo più conciso pur mantenendo l’integrità della bozza originale?

Se ritieni di non poter raccontare quella particolare storia con meno parole, poniti alcune domande:

  • Il punto è chiaro e trasmesso senza confusione?
  • Mi sto aggrappando a troppe idee che non sono necessarie alla trama?
  • La mia storia ha un prosa forse troppo ampia e tortuosa?
  • Sono sicuro che non ho fatto deragliare l’essenza della storia?

In sostanza, devi cercare di capire se la tua storia è soddisfacente per il lettore, se lo manterrà interessato e trasmetterà comunque il tuo tema o punto principale, senza rovinare l’integrità di ciò che è già stato scritto.

Prenditi il tempo necessario per dare forma alla storia che vuoi davvero raccontare.

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