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Come scrivere un libro autobiografico: consigli utili per raccontare di sé

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come scrivere una storia autobiografica

Scrivere la storia della propria vita è il sogno di moltissimi scrittori e magari anche il tuo, ma come scrivere un libro autobiografico?

Quello che stai pensando di fare resterà per sempre e testimonierà la tua vita, le tue esperienze e il tuo pensiero è quindi necessario che venga progettato in modo perfetto sia per la fase di preparazione e sopratutto per quella di pubblicazione.

Molti autori, vorrebbero scrivere un libro autobiografico, ma pensano sia un qualcosa che solo i personaggi famosi, possono permettersi. Ma dove sta scritto che bisogna essere persone note per scrivere la propria biografia?

Sono molte le persone che decidono di mettere nero su bianco la propria storia personale per diversi motivi: esorcizzare un evento spiacevole, o semplicemente raccontarlo, rendere testimonianza di un percorso, raccontare un momento speciale, formativo, fare un regalo ai familiari, per registrare avvenimenti importanti da ricordare per le generazioni future.

Qualsiasi siano le motivazioni che ti hanno portato a pensare di scrivere la tua autobiografia, questa guida ti sarà utile per intraprendere questo bellissimo percorso e ottenere un buon risultato.

Perché scrivere un racconto o un libro autobiografico?

Chiunque ha alle spalle una particolare esperienza che ha segnato la sua vita. Che sia nel bene o nel male, gran parte delle nostre esperienze ci hanno fatto crescere e hanno modificato il nostro modo di vivere e di pensare, di agire e di riflettere.

Certo, esistono esperienze traumatiche, momenti del passato felici e spensierati, ma ciascuno di questi attimi della nostra esistenza ci hanno fatto diventare le persone che oggi siamo.

Molte di queste esperienze hanno bisogno di essere esorcizzate per far sì che possiamo superarle e ricominciare un nuovo capitolo del nostro futuro. Altre, viceversa, possono essere d’insegnamento a chi, come noi, si è ritrovato (o si sta ritrovando) nella medesima situazione.

Un racconto autobiografico è denotato da una spiccata personalità e ha la caratteristica di essere a volte intimo, a volte passionale. È come se ci stessimo confidando con una persona di fiducia che in quel momento ci sta ascoltando pronto per darci un suggerimento.

Prendi confidenza con il genere

Un buon metodo per imparare a scrivere un’autobiografia è osservare come altri lo hanno fatto prima di te. A questo scopo procurati libri che raccontano la vita di personaggi più o meno famosi scritti dal protagonista del libro stesso. Ad esempio Nelson Mandela, Stephen King o Kathrine Hepburne ma ce ne sono molti altri tra cui potrai scegliere. 

Puoi scegliere di leggere autobiografie di sportivi, leader politici, cantanti o attori, anche persone non note al grande pubblico, ma che hanno voluto lasciare un ricordo scritto della propria vita magari descrivendo uno o più eventi particolari.

Indaga e approfondisci quale categoria si avvicina di più alla tua storia e leggi alcuni libri facendo molta attenzione al contenuto, alla forma e alla struttura utilizzati per la stesura della biografia. Non seguire un solo stile di scrittura, ma cerca di variare e sperimentare, in questo modo potrai trovare quello che meglio ti rappresenta.

Pensa a chi sono i tuoi lettori

È fondamentale comprendere qual è il tuo target, ovvero il genere di persone che potrebbero avere interesse a leggere la tua biografia.

Se hai intenzione di scrivere la tua storia per i tuoi parenti o per lasciare un ricordo di te ai tuoi figli o nipoti, lo stile di scrittura dovrà essere diverso da quello che utilizzeresti per dei lettori generici che non hanno alcun legame con te, né alcuna conoscenza. 

Se si scrive per la famiglia, il livello di scrittura è sicuramente più semplice e non sarà necessario scendere nei dettagli della descrizione dei rapporti fra i vari componenti in quanto ne sono già a conoscenza, per esempio.

Meglio se ti concentri sulla descrizione di avvenimenti che fanno parte dei tuoi ricordi personali oltre alla descrizione di momenti che vi accomunano ma descritti secondo la tua prospettiva.

Un consiglio è quello di trasmettere in maniere coinvolgente il tuo vissuto, devi trasportare il lettore direttamente nella tua vita e farcelo restare! In base al tono e ai fatti narrati utilizza un linguaggio emozionante e/o divertente.

Le persone che non fanno parte della tua schiera di amici e parenti avranno invece la necessità di leggere gli avvenimenti narrati o i pensieri esposti con maggiori dettagli, descrizioni precise, veritiere, autentiche.

Pertanto se scrivi pensando di distribuire il tuo libro a dei perfetti sconosciuti parla di ogni evento nei dettagli, studia alla perfezione i personaggi che hanno contribuito a dar vita alla tua esperienza che ora stai raccontando.

Attenzione, le descrizione non devono essere troppo schematiche, è un racconto non un elenco di persone, cose ed eventi.

Cerca quindi di decidere cosa vuoi trasmettere raccontando quel fatto e cerca di far arrivare al lettore il messaggio.

Temi e struttura: parti da un concetto e sviluppalo

Le più importanti autobiografie partono da un concetto preciso e poi intorno si sviluppano più linee narrative, come accade per i libri di altri generi letterari.

L’obiettivo potrebbe essere l’amore che non si arrende mai, la forza di affrontare le difficoltà della vita, la crescita personale oppure il raggiungimento di un obbiettivo in campo sportivo o lavorativo o qualsiasi argomento sia al centro della tua vita.

Questo darà un senso a tutta l’opera e fornirà una chiave di lettura al tuo pubblico.

Le tematiche ricorrenti dell’autobiografia creano interesse e conducono il lettore guidandolo durante l’avanzamento della lettura.

Fai molta attenzione alle ambientazioni, sono cruciali, soprattutto perché ti appartengono, fanno parte di te o della vicenda personale che stai per raccontare. Se, per esempio, volessi raccontare il tuo Cammino di Santiago, dovrai descrivere i luoghi con grande minuziosità e collocare in ognuno di essi le emozioni che ti hanno avvolto, solo così il lettore continuerà la lettura del tuo libro e ne resterà affascinato.

Ora passiamo alla struttura.

Introduzione, corpo, conclusione sono solo le basi di un progetto per un libro autobiografico, tutti quegli elementi che guidano la trama.

Il corpo centrale deve contenere i diversi periodi della tua vita e gli eventi che desideri raccontare, suddividilo inserendo ogni ambito o svolta.

La parte iniziale, l’incipit, deve essere molto interessante ed ha il doppio scopo di introdurre l’argomento e di risvegliare l’interesse del lettore in modo che questo abbia voglia di continuare. In caso contrario non andrà oltre la fine del primo capitolo.

La conclusione deve lasciare soddisfatto il lettore magari con un evento che sorprende, che nessuno si aspetterebbe oppure chiarendo il significato di tutto il libro fornendo una chiave di lettura, la morale del libro.

L’ordine fornirà un filo logico alla storia che però necessità anche di qualche colpo di scena per vivacizzare la storia in modo da variare il ritmo e tenere vivo l’interesse del lettore.

Organizzati

Stabilisci prima di tutto da dove inizia la tua storia. Puoi partire dal giorno della tua nascita saltando l’infanzia a meno che non sia rilevante per qualche specifico avvenimento, oppure puoi iniziare dalla scuola superiore o dal racconto di un grande amore.

Tutto dipende dalla tematica su cui vuoi impostare il racconto della tua vita o in base all’evento centrale della storia. 

Qualsiasi tipo tu scelga, è fondamentale avere un progetto scritto per organizzarti meglio durante la stesura.

Capita spesso infatti che si inizi a scrivere con un’idea e poi all’improvviso non si sappia più dove andare a parare, avere una lista su cui sono scritte le varie fasi del libro ti aiuterà a ritrovare il filo del discorso.

Stabilita la struttura fai un viaggio nel tempo attraverso i ricordi e dai inizio alla scrittura

Chiudi gli occhi e ripensa alla tua vita, ricorda ogni singolo evento e seleziona quelli che per te hanno un significato.

Viaggia nel tempo a ritroso, rievoca le persone che hanno fatto parte della tua storia influenzandola in qualche modo. Puoi riportare a galla eventi accaduti molto tempo prima, cose a cui non pensavi più, Storie commoventi o divertenti magari scritti su vecchi diari o lettere. Ogni cosa è utile a ricostruire la tua storia.

Se la tua memoria non è sufficiente è sempre utile chiedere a ogni membro della tua famiglia oltre che agli amici di lunga data che sicuramente ti racconteranno di fatti che tu non ricordi perfettamente o potranno fornirti diversi punti di vista della stessa vicenda, arricchendo così la narrazione.

Non dimenticare che una scrittura vivace e piena di dettagli rende la storia realistica e aiuta l’immaginazione. Il lettore deve trovare la risposta alle domande: chi, cosa, quando, come e perché.

Rendi il libro piacevole

Pur trattandosi di libro autobiografico, ricordati sempre che non deve annoiare altrimenti non verrà letto da nessuno e potrebbe ricevere recensioni negative che incideranno inevitabilmente sul tuo umore e indurti a pensare di abbandonare la scrittura. Non permetterlo. Non farlo.

Come ti ho detto prima, il tuo racconto non deve essere una lista di avvenimenti, deve essere una storia viva, autentica, con un buon ritmo, deve evocare diversi generi di emozioni, deve trasportare, perché parla di te.

La scrittura deve essere descrittiva per aiutare il lettore a immaginare la scena come se la stesse vedendo su uno schermo.

Rileggi, è il segreto per la riuscita di un libro, specie se autobiografico

Una volta completata la prima stesura si deve rileggere tutto più volte, il consiglio è di farlo leggere anche a uno o più amici e parenti in quanto gli altri vedono sempre errori che a noi possono sfuggire visto che conosciamo il testo e la mente corregge gli errori conoscendo la correzione.

Le persone che leggono l’anteprima possono trovare refusi, errori di sintassi ma anche dirti quali passi risultano noiosi o lenti, oltre a segnalarti le parti più interessanti.

La valutazione da parte di terze persone che siano obiettive è il miglior aiuto. I falsi complimenti non servono a migliorare il tuo lavoro, meglio pareri sinceri e critiche costruttive. 

Una volta pubblicato il libro non potrai modificarlo perciò meglio non avere fretta di pubblicare. Dopo aver consultato parenti e amici, riponi il manoscritto in un cassetto e lascialo lì per alimento un mese o più. Devi distaccarti dalla storia in modo da poterla rileggere come fosse la prima volta.

Ne frattempo pensa a cosa volevi dire e chiediti se ci sono avvenimenti che non hai scritto o cose che preferisci cancellare. Il tempo ti aiuterà a riordinare le idee.

Attento però a non cadere nel perfezionismo, ogni artista non ritiene mai abbastanza perfetta la sua opera così come lo scrittore pensa che il suo libro non sia mai sufficientemente completo.

Cerca quindi di stabilire il momento in cui smetterai di scrivere, chiuderai il PC e manderai in stampa la tua autobiografia.

Conclusioni

Scrivere l’autobiografia rappresenta un percorso particolare a volte curativo, altre volte divertente ma in ogni momento sicuramente coinvolgente.

Per ottenere un buon risultato finale dovrai essere motivato, stabilisci un obbiettivo e resta concentrato su di esso. Se seguirai il progetto stabilito a inizio lavoro potrai avere la soddisfazione di aver scritto la tua autobiografia e se sarà interessante e divertente, perché no, potrebbe anche scalare le classifiche e diventare un Best Seller.

Restando con i piedi per terra si può pensare che scrivere un libro autobiografico sarà un bellissimo ricordo della tua vita, una testimonianza nella memoria delle future generazioni e della tua famiglia.


Sull’autobiografia leggi anche:

Genere letterario Autobiografia: teoria, pratica e curiosità

Generi letterari: definizione ed elenco

Perché scrivere un libro fa bene


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