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Cosa devi sapere PRIMA di pubblicare con una casa editrice

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come si pubblica in una casa editrice

Se sei un autore che sta provando a pubblicare un libro con una casa editrice, leggere questo post ti farà risparmiare soldi, tempo e soprattutto ti eviterà cattive esperienze e brutte emozioni. 

Quello che leggerei racconta, senza filtri, ciò che tutti gli autori hanno il diritto di sapere prima di pubblicare un libro, per poter scegliere consapevolmente il percorso da seguire ed evitare brutte sorprese. 

Ti avverto che potrai trovare alcuni passaggi “crudi” e diretti, ma preferisco essere sincero con Te, perché aiutare gli autori a pubblicare i propri libri e a realizzare il proprio talento è la mia missione e quella di Youcanprint, che ci impegniamo a realizzare ogni giorno, senza compromessi. 

Perché vuoi pubblicare con una casa editrice?

La prima scelta per un autore come te è sempre l’editore. Questo avviene per 4 motivi principali:

  • gratuità;
  • prestigio;
  • distribuzione;
  • promozione.

La convinzione deriva dall’idea che pubblicare un libro con un editore permette di ottenere:

  • la pubblicazione senza alcun costo per l’autore, perché l’editore sceglie di investire e rischiare su di essa;
  • un maggior valore, qualità e importanza dell’opera per il mercato;
  • una migliore e più capillare distribuzione con la presenza dell’opera in libreria;
  • l’editore si occuperà di ciò che la maggior parte degli autori non ama fare, la promozione o la vendita e di conseguenza ottenere più profitti. 

Vuoi sapere qual è la verità? 

La maggior parte degli editori che incontrerai non soddisferà nessuna delle 4 aspettative che ti sei fatto. Ti spiego perché:

  • Gratuità: la maggioranza degli editori non ti pubblicherà gratuitamente, perché non vogliono investire e azzardare su un autore esordiente o poco conosciuto. Per questo motivo cercherà di scaricare su di te il rischio imprenditoriale di pubblicare il tuo libro chiedendoti dei soldi per pubblicare, chiamando questi soldi come “contributo alla pubblicazione”, “acquisto di copie minimo”, etc. In sostanza ti obbligherà per pubblicare a pagare una cifra e in cambio ti fornirà delle copie con la scusa che saranno tue e potrai venderle rientrando subito della spesa. In realtà l’Editore sta già facendo profitti a prescindere se il tuo libro venderà o no, perché sta guadagnando su di te.
  • Prestigio: la qualità di un libro non è data dall’etichetta che lo pubblica, ma dalla qualità dell’opera. Pubblicare con un editore non garantisce automaticamente visibilità e attenzione da parte dei lettori. L’unico prestigio vero è la vanità e l’egocentrismo dell’autore che può dichiarare di aver pubblicato con un Editore, trasformando questo evento come la dimostrazione del proprio talento e del proprio valore. Accanto a ciò si aggiunge il fatto che, a causa della scarsità di mezzi, molti editori non effettuano l’editing delle opere prima della pubblicazione, né sono in grado di fornire le giuste professionalità per curare gli aspetti grafici e tipografici. Inoltre hanno un catalogo variegato privo di una linea editoriale chiara, realizzando alla fine un prodotto di media-bassa qualità editoriale.
  • Distribuzione: il 70% degli editori ha appena 30 titoli in catalogo. Questo significa che in realtà è un micro-editore che non ha alcuna visibilità nel mercato, né alcun potere contrattuale con i canali distributivi. La maggior parte degli editori non ti distribuirà in tutti i canali online e soprattutto i libri saranno difficilmente ordinabili in libreria e ovviamente non saranno mai esposti sugli scaffali. 
  • Promozione: la maggior parte degli editori ha una dimensione economica tale che lo staff è ridotto al minimo e spesso le stesse persone si occupano di contabilità, scouting, editing, impaginazione e marketing. Tutto questo si traduce nella triste verità che nessuno farà la promozione del tuo libro se non tu, che non farai nessuna grande vendita e soprattutto otterrai dati di vendite e pagamenti con tempi estremamente lunghi o in alcuni casi mai. 

Ti avevo avvertito che sarei stato duro, ma è la verità. La stragrande maggioranza delle esperienze di pubblicazione con un Editore finiscono nel modo che ti ho descritto. 

Ovviamente questo non significa che pubblicare con un Editore sia sbagliato e non è mia intenzione sconsigliarti di farlo. Assolutamente no. L’editore è una figura preziosa, ma adempie alla sua nobile funzione solo quando rispetta determinati principi.

Ti elenco qui di seguito quali sono questi principi che ti permetteranno di distinguere con consapevolezza un vero Editore dal suo surrogato, l’Editore a pagamento.

Come riconoscere un vero Editore

L’editore è un imprenditore e come tale seleziona e investe su un prodotto “libro” personalmente, assumendosene il rischio, convinto che questo prodotto sarà in grado di generare profitti per la sua azienda e di conseguenza per l’autore. Un vero Editore quindi rispetta queste condizioni:

  • Non chiede soldi agli autori: un vero Editore non chiede mai e in alcun modo un contributo agli autori che intende pubblicare. Non esiste nessuna eccezione a questa regola. L’autore ovviamente potrà comprare delle copie, se lo desidera e liberamente dall’editore, ma nel contratto di pubblicazione nessuna clausola deve imporre un esborso in denaro con o senza fornitura di copie o servizi.
  • È chiaro sulla distribuzione: un vero Editore è onesto e chiaro sulla distribuzione che è in grado di offrire, ovvero indica apertamente dove e come l’opera sarà acquistabile. Se l’editore non è in grado di garantire la distribuzione fisica in libreria lo comunica apertamente all’autore.
  • Aggiunge valore: il prestigio di un Editore deriva dalla qualità dei suoi prodotti. Questo significa che il catalogo di un vero editore deve avere una linea grafica-editoriale chiara, ha una identità editoriale precisa e netta che lo posiziona in maniera chiara nella mente dei lettori, cura le opere in ogni dettaglio (dalla grafica alle scelte tipografiche). In generale un editore aggiunge valore all’opera grazie alla sua professionalità migliorando l’opera stessa.
  • Fa la promozione e chiede all’autore di fare la sua parte: la promozione non è mai un gioco solitario, ma è sempre un lavoro di squadra. Il vero Editore si assume l’impegno di promuovere il libro e lo fa concretamente. Comunica con trasparenza il tipo di promozione che è in grado di garantire e chiede apertamente all’autore di fare la sua parte. Non promette visibilità o promozione che non è in grado di mantenere.
  • È lento nel pubblicare: un vero editore sa che per realizzare un buon libro, pubblicarlo e promuoverlo serve tempo. Per questo motivo un vero editore non pubblica mai rapidamente le opere, non risponde mai rapidamente all’invio di manoscritti. Ha un percorso di pubblicazione lento e programmato. Diffida da qualsiasi editore che ti risponde subito, ti propone di pubblicare, elogia il tuo libro. Un vero editore programma le uscite con 6-12 mesi di anticipo, quindi non insegue i manoscritti ma li seleziona con cura e pianifica la propria immagine sul mercato. 

Il selfpublishing: ripiego o scelta?

Sono felice perché so di averti dato dei consigli sinceri e averti risparmiato, oltre ai soldi, soprattutto delle inutili frustrazioni.

Di fronte a queste difficoltà nel trovare un vero editore molti autori desistono e scelgono il selfpublishing, ovvero l’auto-pubblicazione. Anche su questo aspetto voglio essere onesto e trasparente perché ci tengo a te. Non scegliere il selfpublishing come un ripiego, come l’ultima spiaggia. Non farlo perché il risultato potrebbe essere anche peggiore rispetto a quello che avresti ottenuto pubblicando con un editore.

Il selfpublishing può essere solo una prima scelta consapevole, sincera, personale mai e dico mai una seconda scelta.

Essere self publisher è un’identità, un modo di intendere sé stessi e la propria vita prima che un modo qualunque di pubblicare.

Diventare un self publisher significa credere in determinati valori:

  • Libertà: il self publisher crede che lui è l’unica persona che può decidere il destino del proprio talento, lui stesso e il lettore ovviamente. Questo significa rifiutare qualsiasi figura o autorità in grado di decidere se ciò che il self publisher crea ha valore o meno o se debba o meno essere pubblicata. 
  • Talento: il self publisher crede che ogni persona ha un talento e ha il diritto e il dovere di coltivarlo. 
  • Responsabilità: il self publisher si assume la responsabilità di ogni aspetto del proprio libro e sa che tutto ciò che accade dipende da sé stesso.
  • Fiducia e autoefficacia: il self publisher crede che il miglior investimento è quello che fa su sé stesso e per questo non smette mai di imparare, sperimentare, e cercare di migliorarsi come scrittore e come persona.
  • Team: il self publisher sa di non poter fare tutto da solo e si concentra sui suoi punti di forza affidandosi al supporto di esperti per tutto il resto, costruendo così un team intorno a sé stesso in grado di sostenere i suoi sogni e i suoi progetti.

Se condividi tutti questi valori allora non c’è alcun dubbio, sei un self publisher.

Io ho totale rispetto e affetto per gli scrittori che scelgono la strada dell’editori tradizionale ed è per loro che ho scritto questo post, per aiutarli a compiere la scelta migliore e continuare a investire sui veri editori, invece che sui loro surrogati. 

I self publisher rappresentano una nuova generazione di scrittori, pionieri che attraversando un nuovo oceano, edificano un nuovo mondo editoriale, che è il futuro. Il nostro futuro.

Entrambe le strade sono valide e meravigliose. A te spetta la scelta finale. 

Scegli il percorso migliore per te, per i tuoi valori, per il valore che tu hai. 

In ogni caso avrai sempre il mio rispetto e la mia stima perché hai scelto di metterti in gioco.


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