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Adeline Virginia Woolf, nata Stephen, è una delle scrittrici più famose e poliedriche di tutti i tempi. Attivamente impegnata nella lotta per la parità dei diritti tra uomini e donne, modificò lo stile di scrittura eliminando gli schemi della narrativa lineare e introducendo il flusso di coscienza, caratterizzato da continui flashback e la presenza di prospettive interiori.
Scrittrice talentuosa, la Woolf fu una pioniera nel suo campo: iniziò a scrivere professionalmente già dal 1905 per il supplemento letterario del Times e successivamente come autrice di romanzi. Ma quali sono quelli più significativi? Quali rappresentano un must per chi intende esplorare la letteratura del XX secolo? Ecco la bibliografia di Virginia Woolf.
Pubblicato dalla casa editrice fondata da Gerald Duckworth, La crociera (originariamente intitolato Melymbrosia) diede il via alla carriera della scrittrice. Il romanzo d’esordio affronta tematiche quali: la condizione della donna nella società, la morte e la sessualità attraverso il racconto del viaggio di formazione di Rachel Vinrace nel Sud America. Durante la crociera la giovane incontra diversi personaggi che incarnano, in un certo senso, gli aspetti più disparati dell’Inghilterra del tempo. Il libro, pertanto, rappresenta l’occasione perfetta per fare satira sulla vita edoardiana. Tra i protagonisti viene introdotta Clarissa Dalloway, figura centrale dell’omonimo romanzo pubblicato qualche anno più tardi.
Quattro anni dopo il successo di La crociera, Virginia Woolf scrive e pubblica Notte e giorno. Questo secondo romanzo la conferma come una delle penne più interessanti del Novecento. Sullo sfondo di una Londra borghese di inizio secolo, prende vita la storia di Katharine Hillberry e Mary Datchet, due amiche legate da una profondissima amicizia. L’autrice ne racconta la quotidianità senza filtri, analizzando tematiche quali la solitudine, l’incomunicabilità, la necessità di farsi capire e amare, il tutto con la consueta abilità di indagare i sentimenti umani. Dalle pagine del romanzo si inizia a delineare lo stile penetrante e con sfumature filosofiche.
Il terzo romanzo di Virginia Woolf vede come protagonista Jacob Flanders, personaggio ispirato al fratello Thoby, morto prematuramente all’età di 26 anni. Il giovane viene descritto tramite una serie di ricordi e sensazioni che di lui hanno gli altri personaggi (comprese le donne con cui si è intrattenuto durante la sua breve vita) e il narratore. Il romanzo ha un tono elegiaco conferito dai temi ricorrenti dell’assenza e del vuoto.
Testo significativo del movimento modernista, sviluppa ciò che più in avanti verrà definito come flusso di coscienza.
Esempio di flusso di coscienza, La signora Dalloway è forse uno dei romanzi più belli scritti da Virginia Woolf. L’autrice recupera il personaggio già delineato ne La crociera (1915), la donna dell’alta borghesia la cui vita si incrocia, durante il viaggio verso il Sud America, con quella di un conservatore. Il libro narra la vita di Clarissa nella Londra del dopoguerra. Attraverso i pensieri della protagonista, la scrittrice analizza le caratteristiche della società del tempo, creando un’atmosfera di intimità tra lettore e personaggio principale.
Il libro prende forma sviluppandosi attorno ai preparativi per una festa che ospiterà quella sera. Senza seguire un ordine cronologico preciso, la narrazione si articola tra continui flashback e presente, completando così l’immagine della vita della signora Dalloway. Nel 1997 il romanzo della Woolf divenne un film, The Hours, con Nicole Kidman e Meryl Streep.
Noto anche come Al faro (titolo originale To the Lighthouse), il quinto libro di Virginia Woolf contiene pochi dialoghi e una trama di scarso interesse letterario: la maggior parte del testo accoglie osservazioni e pensieri. Partendo da una banale visita al faro, posticipata a causa del maltempo, la scrittrice indaga sulle tensioni e i ruoli che si instaurano all’interno della famiglia Ramsay, in vacanza sull’Isola di Skye, nelle Ebridi, con le sue piccole gioie, le tragedie della vita quotidiana e le ordinarie frustrazioni. Il romanzo affronta tematiche quali la perdita, la soggettività, la natura dell’arte e il problema della percezione.
Jorge Luis Borges descrisse Orlando come uno dei romanzi più intensi e singolari dell’epoca. Orlando è dedicato alla scrittrice Vita Sackville West, grande amica e amante di Virginia Woolf. Il protagonista maschile è un poeta aristocratico molto vicino alla corte della regina Elisabetta I, tuttavia dopo un sonno particolarmente profondo l’uomo si risveglia incredibilmente nei panni di una donna, costretto a dover provare tutte le limitazioni imposte dal nuovo genere, pur viaggiando nel tempo e incontrando personalità letterarie appartenenti a secoli passati.
Nel trattare questioni chiave di genere e identità, il romanzo risulta essere ancora oggi molto influente nella letteratura femminista, queer e transgender. Dal libro venne tratto l’omonimo film con protagonista la splendida Tilda Swinton.
Una stanza tutta per sé non è in realtà un romanzo ma un saggio, uno delle più interessanti e importanti fatiche di Virginia Woolf. L’opera esplora il ruolo delle donne non solo nella società ma anche in altri ambiti come i circoli artistici e intellettuali di Londra.
L’autrice sostiene, inoltre, che le signore sono scarsamente rappresentate a causa delle difficoltà e della mancata indipendenza economica. Senza denaro e una stanza tutta per sé le donne non possono dare libero sfogo alla propria creatività e genialità. Per far comprendere meglio il concetto, la Woolf crea un personaggio identificato nella sorella di Shakespeare.
Entrambi sono abili scrittori dal talento unico, ma l’uomo riesce ad avere successo mentre la donna no, motivo per cui muore suicida perché frustrata dall’incapacità di esprimere il proprio essere. È una lettura adatta a tutti in grado di dare parecchi insegnamenti.
Composto da sei monologhi, Le onde è un’opera corale. Ciascuno dei sei personaggi principali racconta le proprie convinzioni e desideri, approfondendo tematiche quali identità, individualità e società. Tuttavia, esiste un settimo protagonista, Percival, considerato quasi come marginale perché non parla direttamente al lettore come gli altri.
Libro sperimentale, Le onde viene considerato da molti uno dei migliori romanzi scritti dall’autrice londinese, in quanto oltrepassa i tradizionali confini del genere, fondendo poesia e prosa.
Lo stesso anno in cui Virginia Woolf scrisse Le onde, pubblica anche Gli anni, una sorta di ritorno a dimensioni più tradizionali e conosciute. La trama è ben scandita da due eventi storici importanti e segue un percorso temporale ben preciso. Il libro racconta la vita della famiglia Pargiter, seguendola passo dopo passo per ben cinque anni e analizzandone i cambiamenti anche nel difficile momento che segna la fine dell’età vittoriana e l’inizio degli anni Trenta, preludio della seconda Guerra Mondiale.
Tra un atto e l’altro è un’opera postuma, pubblicata nel 1941 dopo il suicidio dell’autrice avvenuto per annegamento nel marzo dello stesso anno. Il romanzo fa palesemente riferimento al secondo conflitto mondiale, ed è ambientato in una località inglese (un piccolo villaggio) sconosciuta.
Opera teatrale all’interno di un’opera teatrale, racconta la storia di alcuni personaggi che mettono in scena uno spettacolo per raccogliere i fondi necessari per illuminare la chiesa con la luce elettrica. Nella narrazione la Woolf allude abilmente alla Grande Guerra affrontando tematiche importanti come l’ascesa del nazismo. L’argomento era importante per l’autrice non solo perché il marito era ebreo ma anche perché lei stessa era nella lista nera di Hitler nel Regno Unito.
Bisogna dire che queste tematiche sono le stesse che misero a dura prova il delicato equilibrio psichico della scrittrice e che, in via indiretta, associate ad altri traumi (le morti premature della madre, del padre e dei fratelli) la portarono a compiere il tragico gesto.
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