9 cose che devi sapere prima di Pubblicare un Libro con Amazon KDP
Amazon KDP è la soluzione di Amazon per il selfpublishing Se sei curioso o stai valutando l’idea di pubblicare il tuo libro con Amazon KDP, questo articolo è...
Oggi voglio accompagnarti in un altro dei segreti per diventare un self-publisher professionista: il Beta Reader.
Il beta reader è il tuo primo lettore fuori dalla cerchia degli amici e dei parenti. Come la stessa parola suggerisce, il termine beta si utilizza generalmente per indicare in informatica una versione non definitiva di un software, già testata comunque da esperti, che viene messa disposizione di un numero maggiore ma limitato di utenti target al fine di rilevare, grazie al loro utilizzo, eventuali bug o incompatibilità. Allo stesso modo il beta reader è un lettore esperto che non ha alcuna relazione diretta con l’autore e che ha il ruolo di leggere l’opera prima che venga inserita in commercio per capire l’impatto che la stessa avrà sul mercato e sui lettori in modo da poterla migliorare.
Per rendere efficace una sessione di beta reading, che consigliamo sempre, è necessario tenere a mente alcuni aspetti fondamentali. Vediamoli nel dettaglio:
Secondo la mia esperienza, devo ammettere, il ricorso al beta readers non è una realtà molto conosciuta e praticata in Italia, se non da self publisher professionisti. Molti autori esordienti giungono alla pubblicazione spesso senza nessun intervento di miglioramento del testo o dopo aver fatto leggere il proprio libro a quelli che gli inglesi chiamano friends, family and fools ovvero amici, famiglia e folli, insomma quella cerchia di persone che possibilmente hanno un legame con chi scrive o non hanno competenza per leggere e valutare un libro.
Avendo aiutato oltre 18.000 autori in 10 anni, il consiglio più importante che posso darti è questo: cura al massimo tutte le fasi precedenti alla pubblicazione, poichè saranno determinati per il successo del libro.
Come diceva Abramo Lincoln “Se avessi a disposizione otto ore per abbattere un albero, ne passerei sei ad affilare l’ascia“. La preparazione e la pianificazione di un manoscritto è tutto. Siate esigenti, pazienti e prendetevi cura del vostro libro senza alcuna fretta di pubblicare. Come self-publisher avete una maggiore responsabilità nei confronti dei lettori, perché siete voi, e non un editore, a rispondere di ogni aspetto del libro, dalla copertina al numero di pagine.
Come ho avuto modo di spiegarvi nel post della scorsa settimana, 7 mosse per creare un Patto con il Lettore nel Selfpublishing, scegliendo di fare il self publisher hai implicitamente stipulato un patto con i lettori. Non puoi permetterti di tradirli o di deluderli. Comportati da scrittore professionista anche se sei all’esordio, i risultati ti ripagheranno del tuo sacrificio e della tua pazienza.
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I consigli aiutano. Grazie.
Ciao Anna, grazie del commento. Siamo felici che i consigli aiutino. Se hai bisogno di ulteriore aiuto siamo a completa disposizione.
Ciao Alessandro, davvero interessante, coinvolgente ed esaustivo quello che scrivi; ne farò sicuramente tesoro. Grazie.
Ciao Claudia, grazie del tuo feedback. Spero che ti aiuterà! Buona giornata
Grazie Alessandro per i tuoi consigli. Cosa ne pensi di questa frase: “Scrivo per non dimenticare e non essere dimenticato”. Diciamo che il mio modo di scrivere segue questa linea, e grazie a Youcanprint ho potuto pubblicare i miei pensieri. Il primo lettore dei miei libri sono io. Sai a volte rileggendomi mi domando chi ero quando li scrivevo. Forse quando si scrive si entra in un altro mondo, e non si è più la stessa persona. Ancora grazie a tutti voi per il servizio che offrite a noi semplici scrittori. Mai come ora abbiamo bisogno di pensieri positivi e di speranza, per rendere il mondo un posto migliore, dove non ci sia competizione ma collaborazione e condivisione.
Ciao Marcello, grazie del tuo intervento. Condivido quella frase e noi scrittori siamo sempre un po’ i primi lettori di noi stessi e siamo la prima persona a cui di solito scriviamo. Quello che ho imparato alla guida di Youcanprint negli ultimi 10 anni è che non tutti possono essere scrittori e che ogni libro possibile merita di esistere, perché? Perché i libri rendono il mondo un posto migliore. Se hai una storia o un emozione da raccontare, allora sei uno scrittore. Non esistono motivazioni più nobili di altre nella scrittura, perché la scrittura di per sè è un gesto d’amore e di condivisione. Continua a scrivere, sempre. Un abbraccio
Anche io scrivo per dare voce alla spinta che dentro urge e sono la prima ad ascoltarla e mi ci affeziono talmente tanto che rinvio sempre più il momento del distacco…la pubblicazione. Quando il tuo libro passa alle mani del lettore non ti appartiene più, diventerà un po’ suo, caricandolo delle sue aspettative, della sua sensibilità, delle sue competenze. Questo, ritengo , sia il rischio dello scrittore, di vedere talvolta snaturata la propria opera: ma questo è il prezzo da pagare quando si accetta di condividere. Dividere con vuol dire avere a che fare con l’altro, che merita quindi la dovuta attenzione nel momento in cui viene coinvolto. Ecco che lo scopo del tuo lavoro modifica l’obiettivo: da piacere che regali a te stesso nello scrivere diventa piacere che devo regalare a chi legge. E qui entrano salvifici i consigli che Alessandro e Donato generosamente prodigano e cui rivolgo il mio grazie!
Ciao Giovanna, grazie del tuo prezioso intervento. Condivido con te quello che tu definisci “il rischio dello scrittore”. Sono dell’idea che quando hai scritto qualcosa già non appartenga più a te ma al mondo e che lo scopo della scrittura sia proprio questo: rendere il mondo un posto migliore grazie ai libri.