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3 metodi per autopromuoversi su Facebook: profilo, fan page e gruppi

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come autopromuovere il proprio lavoro su facebookFacebook è, senza dubbio, ancora il re dei social network. Se vuoi conoscere una persona, prendere contatti con qualcuno e allargare i tuoi “amici” virtuali, è su Facebook che devi iscriverti.

E, per chi si autopubblica e si autopromuove, Facebook rappresenta certamente un ottimo strumento. Ma bisogna stare attenti a come ci si muove. I social network, come più volte ribadito dagli organi di informazione, possono rivelarsi delle armi a doppio taglio. Quindi, bisogna essere preparati per autopromuoversi o fare personal branding su questi canali. Ancor più su Facebook.

Questo perché Facebook, a differenza di Twitter, Pinterest o Google+, offre una serie di strumenti d’interazione che possono rivelarsi insidiosi e fonte di guai. Pensa al classico esempio in cui un affermato professionista viene taggato in una foto che lo ritrae ubriaco in un night club :).

Come comportarsi, allora? E, soprattutto, come sfruttare Facebook per i propri scopi?

Un moderno proverbio dice qualcosa come: “Sul Web non pubblicare mai ciò che non vorresti che tua nonna venisse a sapere”. Ecco, mi sembra un buon punto per cominciare. Molti si lamentano del fatto che i social network non garantiscono la privacy, ma come si può pretendere di pensare alla privacy in un’enorme piazza virtuale dove, ogni giorno, milioni e milioni di persone in tutto il mondo si muovono, interagiscono e si scambiano opinioni?

Il trucco sta nel pubblicare solamente ciò che si vuole pubblicare e, magari, limitare alcune funzioni che mettono la tua privacy nelle mani degli altri (come, appunto, i tag delle foto).

Ma il punto è: cosa pubblicare? E come?

Prima di tutto dipende da come preferisci muoverti su Facebook. Mi spiego meglio. Il re dei social ti mette a disposizione diversi strumenti di interazione con i tuoi lettori:

  • Il profilo personale
  • Le fan page
  • I gruppi
    • Aperti
    • Chiusi
    • Segreti

Vediamo come sfruttare questi strumenti a nostro vantaggio, uno per uno.

Il profilo

Se scegli di crearti un profilo, automaticamente scegli di avere un rapporto più diretto, più intimo con i tuoi contatti. Per questo motivo il profilo personale va trattato come una vera e propria vetrina, un surrogato del proprio sito personale.

Quindi, il profilo deve dire chi sei, cosa fai, come pensi. Farciscilo con una bella foto che dia subito l’idea di tutto ciò. Vuoi dare un’immagine giocosa di te? Un’immagine misteriosa? Professionale? A seconda del messaggio che vuoi inviare dovrai gestire in modo appropriato l’immagine del profilo.

Lo stesso dicasi per i post che pubblichi. Ci sono persone che si iscrivono a Facebook per raccontare tutto ciò che fanno nelle loro giornate. Altre, invece, che non scrivono assolutamente nulla. Per chi utilizza Facebook in modo professionale, ambedue le soluzioni possono risultare errate.

La prima perché rischieresti di annoiare chi ti segue, intasando le “home” con frasi inutili del tipo “Oggi bucatini all’amatriciana”, oppure “Ci voleva proprio un bel caffè”. La seconda perché una bacheca vuota dà l’idea di una persona inesperta, che non sa cosa scrivere e come usare i social network.

La soluzione migliore, come sempre, sta nel mezzo. Ovvero: pubblicare notizie interessanti prese dal Web che rispecchino la tua personalità (es. notizie sull’ambiente, se sei un convinto ambientalista), ricordandoti sempre di dare credito all’autore/sito da cui prendi la news e non spacciandola come opera tua, intervallandole con frasi, aforismi o spezzoni della tua vita che ti rendano più “umano/a”, che siano di qualche interesse per i tuoi contatti e facciano capire che sei come loro, che anche tu ridi, piangi, gioisci e soffri. Insomma, che vivi la tua vita.

La fan page

Le fan page, a differenza del profilo personale, sono state create per dare spazio a un determinato argomento, a un personaggio pubblico o a un’azienda. E qui puoi sbizzarrirti. Puoi creare una fan page per ogni libro che scrivi, una per ogni tua passione, o solamente una che parli dei tuoi lavori a 360°.

Nella fan page, però, a differenza del profilo, devi dare più risalto al tuo lato professionale, devi fare una vera e propria azione di personal branding. Far capire quanto vali, quanto ci sai fare, dimostrare la tua preparazione, pubblicare stralci delle tue opere e “coccolare” i tuoi fan, pubblicando ciò che loro desiderano.

Il gruppo

Anche i gruppi, sostanzialmente, hanno questo scopo, ma con caratteristiche tecniche differenti. Io, personalmente, preferisco le fan page perché ti permettono di avere statistiche precise su ciò che pubblichi, sui post di maggior successo, sul numero di visualizzazioni per singolo post e sulla portata “virale” del post su Facebook. Così da migliorarti sempre più.

Ciò che di buono hanno i gruppi è la possibilità di poterne creare sia di pubblici che di chiusi o di segreti.

I gruppi pubblici, chiaramente, sono ciò che più si avvicina alle fan page, tutti possono vederne i post e i membri. I gruppi chiusi, invece, seppur siano visibili nelle ricerche di Facebook, non hanno post pubblici e i membri sono nascosti. I gruppi segreti, infine, è come se non esistessero. Non sono visibili nelle ricerche. Se non si viene invitati non si saprà mai che esistono.

In tutti i casi, poi, fa’ attenzione alle foto che pubblichi. Facebook non è specializzato nella pubblicazione delle immagini, come Pinterest, ad esempio, ma la sezione foto è sempre una delle prime (se non la prima) che vengono visitate. Questo perché l’immagine parla da sé, non richiede sforzi di lettura, e dice subito che persona sei e cosa fai.

Per ora è tutto.

A presto e…occhio alla penna ;).

Roberto Tartaglia

Giornalista e scrittore indipendente. Fondatore di www.viverediscrittura.it, il primo sito per imparare a diventare scrittori indipendenti. Il suo sito personale è www.robertotartaglia.com.

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